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Attenzione:

Ecco i miti sulla protezione solare piú difficili da sfatare!

mito 1

"Scottarsi ogni tanto non fa male, poi arriva l’abbronzatura"

Una scottatura solare è un’ustione di primo o, in casi gravi, di secondo grado. La pelle viene danneggiata in modo duraturo, perché rimangono danni non riparati, che si accumulano nel corso degli anni e possono portare allo sviluppo del cancro della pelle. È quindi essenziale evitare scottature solari, soprattutto nei bambini e negli adolescenti.

mito 2

"Con un fattore SPF elevato non mi abbronzo"

L’SPF è il fattore che permette di estendere la protezione della pelle stessa. La produzione di melanina viene stimolata anche da protezioni solari con SPF elevato e la pelle si abbronza ugualmente.

mito 3

"Più il fattore SPF è elevato, minore è la quantità di crema necessaria"

Vale quanto segue: minore è la quantità applicata, minore sarà il fattore di protezione solare. Consigliamo 2 mg di lozione solare per centimetro quadrato, ovvero circa 5-6 cucchiaini da tè di lozione per l’intero corpo di un individuo adulto.

mito 4

"«Con un SPF elevato, il mio corpo non è in grado di produrre vitamina D"

Anche quando si utilizzano protezioni solari con SPF molto elevato, una piccola parte della radiazione solare raggiunge comunque la pelle. In individui attivi e sani, di solito si riesce a produrre una quantità sufficiente di vitamina D.

mito 5

„Sudorazione protegge dalle scottature solari.“

l'effetto di protezione solare del sudore - indotto dall'acido urocanico del corpo stesso - non é sufficiente. Le scottature solari possono pertanto verificarsi ugualmente.
È quindi indispensabile applicare preventivamente una protezione solare.
Se si suda molto si dovrebbero usare gel privi di lipidi, perché il sudore si accumula sotto lo strato lipidico. Se non può essere liberato, la sensazione sarà davvero spiacevole. Inoltre, una crema a base di lipidi tende a colare negli occhi.